Grazie all'ingresso dell'ecologia nelle agende politiche mondiali, emerge il problema della partecipazione all'assemblea dei membri degli ecosistemi del pianeta da parte delle componenti non umane, come animali, piante, oggetti dotati di agentività, e altro ancora. Il vecchio progetto di un Globo inerte e da sfruttare dovrà molto probabilmente cedere il passo ad una condivisione, a più livelli, dei territori, delle risorse, delle progettualità e dei modi di abitare.

Come dare rappresentanza ai non-umani? Come definire un'agenda comune? Come intrecciare le diverse temporalità e le differenti durate in gioco?

Per provare a rispondere a queste domande, con un rimando esplicito al lavoro del filosofo francese Bruno Latour, è nato Fair Play, un progetto culturale open-source curato da Enrico Lain e Saverio Massaro, avviato nel 2021 nell’ambito degli eventi del Padiglione Italia “Comunità Resilienti” alla 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

Il primo atto di Fair Play è stata un’Assemblea Costituente per la quale sono stati convocati una serie di delegati aventi il compito di rappresentare identità e istanze di alcuni degli abitanti non-umani di questo nostro pianeta, simulando un tavolo di confronto creativo per gettare le basi di un progetto collettivo e inclusivo per il mondo a venire: Andrea Bartoli e Florinda Saieva / Delegati di Comunità; Monia De Marchi / Delegata di Educazione e progetto; Salvatore Iaconesi e Oriana Persico / Delegati di Tecnologia, linguaggio e comunicazione e di Scienza&arte; Elena Manferdini / Delegata di Teleologie e progetto; Pier Luigi Sacco / Delegato di Economia e sistemi di valore; Marianella Sclavi / Delegata di Complessità e possibilità; Alessandra Viola / Delegata di Natura e ecosistemi; Fabio Viola / Delegato di Artificio, materia, oggetti.

Fair Play si è poi sviluppato attraverso atti performativi e video-installazioni, creati in collaborazione con la compagnia de ‘Il Teatro de Linutile’ di Padova. Il primo esito documentale del progetto è stato presentato nel 2022 in occasione dell’inaugurazione di Radical She, la quadriennale d’arte di FARM Cultural Park a Favara, mediante due video-installazioni dislocate al FARM Cultural Park (Favara) e a Palazzo Tortorici (Mazzarino) in Sicilia.

Nato con l’intento di sperimentare una possibile forma di divulgazione delle ricerche scientifiche negli ambiti dell’architettura e degli studi urbani, Fair Play evolve verso l’apertura di un presidio stabile, un’ambasciata. 

L’Ambasciata dei Non Umani nasce dalla necessità di costruire le basi per una coabitazione, realizzando presso Human Forest-Palazzo Miccichè un primo presidio stabile, in cui sperimentare un design capace di essere ri-medio, con progettisti in grado, a loro volta, di operare come mediatori tra le cose. 

L’Ambasciata dei Non Umani si propone poi di dar voce e rappresentanza ai non-umani e alle loro richieste, rendendo visibili le controversie che animano la costruzione collettiva di un mondo da coabitare.

Guarda l'assemblea costituente di Fair Play"

Idee per una Costituzione dell’Abitare Collettivo

L’Ambasciata dei Non Umani si propone di dar voce e rappresentanza ai non-umani e alle loro richieste, rendendo visibili le controversie che animano la costruzione collettiva di un mondo da coabitare. 

La performance teatrale itinerante Gli Ambasciatori dei Non Umani è un atto fondativo, che segna l’apertura ufficiale dell’Ambasciata. Si tratta di una performance site specific a cura di Teatro de Linutile e Compagnia Giovani de Linutile, con la regia di Stefano Eros Macchi e Marta Bettuolo.

I suoi interpreti appartengono alla Compagnia Giovani de Linutile, e sono: Anna Carraro, Emma Zanandrea, Gilberto Rasia, Giovanni De Martini, Leonardo Bianchi, Marianna Filipuzzi, Marta Tridello, Matteo Lo Schiavo, Nina Sirimarco, Pietro Frosi, Teresa Mysiac, Vittoria Cosmi, Zaccaria Ghazal.

Raccontano i registi Stefano Eros Macchi e Marta Bettuolo:«attraverso la performance Gli Ambasciatori dei Non Umani vogliamo mettere in discussione la scala dei valori che ha portato gli esseri umani ad abitare e dominare la terra prestando poca attenzione al concetto di coabitazione e valorizzazione degli altri esseri viventi, di gran lunga più esperti e capaci di adattabilità rispetto al genere umano».


La performance vede Oriana Persico nelle vesti di special guest: per l'occasione presenterà richiesta di asilo politico per alcuni agenti computazionali, codificati con il compagno Salvatore Iaconesi, ingegnere e artista, mancato nel 2022.